RIFORMA DELLA PRESCRIZIONE

5 Novembre 2018
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Gentile Collega, 

Con riferimento all’ emendamento al DDL anticorruzione “per bloccare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio” ritengo opportuno sottolineare come tale iniziativa politica sia inaccettabile nei modi e nei contenuti.

Nei modi perché:

            ·     presa senza consultare le parti interessate ovvero l’Avvocatura;

·     presa senza affrontare il problema alla radice, ovvero l’eccessiva durata dei processi penali e delle cause civili; 

·      presa senza un disegno organico e per dare soddisfazione a quella parte dell’opinione pubblica che purtroppo, per una cattiva informazione, ritiene che i processi cadano in prescrizione perché i termini sono troppo brevi;

·      presa per dare soddisfazione a quella parte della Magistratura che vuole attenuare le proprie responsabilità per la lentezza dei processi.

I processi penali cadono in prescrizione e le cause civili sono troppo lunghe perché c’è una carenza di Magistrati e di personale di cancelleria e perché non si è mai messo mano ad una riforma organica della Giustizia.

Nei contenuti è inaccettabile perché è incivile tenere sotto la “spada di Damocle” un imputato per un tempo indefinito.

E’ inaccettabile perché le parti offese hanno diritto ad una giustizia veloce e giusta.

E’ inaccettabile perché incostituzionale in quanto contrasta con il principio della ragionevole durata del processo.

E’ inaccettabile perché è stato dimostrato che allungando i termini di prescrizione  del reato si allungano i tempi del processo.

L’Avvocatura deve immediatamente reagire ad un’iniziativa politica che deve essere contrastata e bloccata con forza sul nascere per riaffermare la centralità dei diritti.

Allego il comunicato dell’OCF a firma del Coordinatore Avv. Giovanni Malinconico e dell’UCPI a firma del Presidente Avv. G.D. Caiazza

Cordialmente

Il Presidente

Avv. Giuseppe Di Mascio

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